Spiegazione attraverso l’analisi dei simboli di Tanit e dell’etimologia sacra sumerica e geroglifica
Associato ai simboli dell’Ankh egiziano, dell’Occhio della Provvidenza (Deisti, Massoni, Illuminati) e della Croce.
Questo articolo è la prima pietra per comprendere il profondo simbolismo di alcune specifiche mani rupestri e di tutti i simboli elencati, dimostrando attraverso la loro interconnessione l’universalità e l’atemporalità di questo aspetto nascosto del culto della grande divinità, celebrato dal paganesimo dalla preistoria fino ai giorni nostri.
Questo articolo spiega perché la Dea Madre e le grandi divinità erano raffigurate in posizione accovacciata.
Vedremo il legame con la credenza nel loro potere di portare fertilità al mondo dei vivi e, soprattutto, rinascita ai morti.
Vedremo anche lo stretto legame tra questa rappresentazione e la categoria simbolica dei fluidi.
L’obiettivo di questo articolo è quello di far comprendere uno dei principali significati del simbolismo del fallo, ovvero che esso rappresenta il padre primordiale divinizzato o il padre degli dei, attraverso un’analisi etimologica sacra (sumerica e geroglifica) e un’analisi simbolica e mitologica comparata.